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RC auto, nuovo codice delle assicurazioni e indennizzo diretto: una normativa tormentata

 

Il 1 gennaio 2007 entrerà in vigore, anche se si applicherà ai sinistri verificatisi a partire dal 1 febbraio 2007, il c.d. Indennizzo Diretto.

Si tratta di un nuovo istituto, previsto dal  D.lgs.  07.09.2005 n. 209  intitolato “Nuovo Codice della Assicurazioni Private” ed introdotto definitivamente col D.P.R. 18.07.06 n. 254, ai sensi del quale in caso di sinistro tra due veicoli, dal quale siano derivati danni ai veicoli coinvolti o ai loro conducenti, i danneggiati devono rivolgere la richiesta di risarcimento all’impresa di assicurazione che ha stipulato il contratto relativo al veicolo utilizzato.

Già prima dell’entrata in vigore del D.P.R. n. 254/06 sia il Consiglio di Stato (Sezione Consultiva) che l’Antitrust hanno da subito mosso alcuni rilievi negativi all’istituto dell’Indennizzo Diretto fornendo anche il proprio parere in merito all’allora schema di DPR.

Quanto al massimo Organo della Giustizia amministrativa, con parere 19.12.05 ha rilevato che “seppur non vi sono difficoltà sistematiche a collocare l’indennizzo diretto nell’area dell’autonomia negoziale delle parti che stipulano il contratto di assicurazione” questo merita diverse modifiche. Si ignora se le modifiche segnalate dal Consiglio di Stato siano state o meno introdotte nella versione definitiva del DPR.

E comunque, in disparte da ciò, quel che più rileva è che l’Antitrust, con decisione del 1 febbraio 2006, pur condividendo il meccanismo dell’Indennizzo Diretto, ha chiesto la riformulazione dell’istituto.

In sostanza, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ravvisato nell’Indennizzo Diretto una serie di criticità rilevando che “la limitazione della sfera di protezione del consumatore derivante dall’introduzione dell’Indennizzo Diretto va ad esclusivo vantaggio delle imprese di assicurazione e la costituzione di consorzi, prevista dal nuovo istituto, limita la concorrenza con conseguente violazione delle relative regole che dovrebbero essere alla base del risarcimento diretto”.

Questi i fatti prima della definitiva approvazione del nuovo istituto.

Oggi, a poco più di mese della definitiva entrata in vigore l’Indennizzo Diretto si apprende che, da un lato, le associazioni più importanti di tutela dei diritti dei cittadini (U.N.A.R.C.A., A.N.E.I.S., A.I.F.V.S., A.GI.FOR) hanno proposto ricorso al TAR Lazio contro il Regolamento attuativo e, dall’altro, l’on.le Felice Bellisario ha presentato, in data 25.10.06, una proposta di legge (n. 1853) volta a modificare (e in parte abrogare) il Nuovo Codice della Strada nella parte in cui introduce l’Indennizzo Diretto.

E’ evidente quindi come tali iniziative rappresentino l’estremo tentativo volto ad evitare che gli automobilisti possano correre il rischio, come assicurati, di vedersi carpire denaro dalle compagnie assicurative con polizze in aumento, e, come danneggiati, di essere privati del diritto di assistenza da parte di professionisti indipendenti. L’art. 9 del DPR prevede infatti il rimborso delle sole spese mediche.

Il tutto, ovviamente, con l’aberrante conseguenza di restare alla mercé delle assicurazioni, che faranno di tutto per erogare risarcimenti irrisori.

E’ a tutti noto, poi, come le misure adottate, negli ultimi cinque anni, finalizzate a ridurre drasticamente i risarcimenti per le Vittime della Strada hanno solo contribuito a rimpinguare le casse delle compagnie.

Anche con l'Indennizzo Diretto, obbligatorio per legge, e con un mercato assicurativo composto da soli quattro grandi gruppi, si è messo in atto un nuovo grande stratagemma ad opera dalle Compagnie Assicurative; il tutto naturalmente a discapito dei diritti degli assicurati che vedranno aumentati i costi di gestione delle proprie polizze in cambio di minori servizi.

In definitiva, per una norma i cui effetti calmieranti sui prezzi delle polizze sono stati ampiamente smentiti, rischiano il lavoro migliaia di professionisti (giovani e meno giovani) e altrettanti dipendenti di studi, la cui parte di reddito non andrà certo a finire nelle tasche degli assicurati o delle Vittime della Strada bensì in quello delle assicurazioni, con la conseguenza che l’Indennizzo Diretto finirà clamorosamente per penalizzare i diritti delle vittime della strada.

L’auspicio è quindi che, da un lato, il TAR Lazio possa sospendere il Regolamento di attuazione dell’Indennizzo Diretto e, dall’altro, che la proposta di legge di modifica del Nuovo Codice della Strada, nella parte in cui prevede l’introduzione dell’Indennizzo Diretto, avanzata dall’On.le Bellsario possa trovare altri sostenitori tra i parlamentari, le associazioni e gli altri soggetti istituzionali per tramutarsi al più presto in legge.

 


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